domenica 26 aprile 2009

Circolo ufficiali castelvecchio - Vr - gennaio 2009



La Bottega d’Arte, con lo spettacolo al Circolo Ufficiali di Verona, ha presentato la sua compagnia di danza: “La Rosa dei Venti”. (Al più presto sarà inserito anche il video in You Tube).
La scelta di questo nome è nata da un’intuizione e rispecchia in pieno il nostro sentire. “La rosa dei venti” esprime la nostra necessità di una mappa per orientarsi nella grande avventura dell’esistenza, nella navigazione alla ricerca della felicità e del significato autentico delle cose. La rosa dei venti è nata in mare, il viaggio e la navigazione, dunque, come metafora della vita e i venti come simbolo del mistero e della speranza che danno forza e vigore all’esistenza, e senza i quali tutto decadrebbe nell’apparente grigiore delle cose e dei giorni.
La rosa è per gli occidentali quello che il loto è per gli orientali: insieme di spiritualità e di terreno, la manifestazione di ciò che si eleva e sboccia al di sopra delle acque primordiali, il volto splendente della Madre. Designa la perfezione assoluta, un compimento senza difetti.
Nell'iconografia cristiana la rosa rappresenta sia la coppa che raccoglie il sangue di Cristo sia la trasfigurazione di queste gocce di sangue.
La rosa dei venti è la sovrapposizione di due croci per le direzioni degli otto venti, ed ha una forma ottagonale, in collegamento alla rinascita e al potere di portare le proprie ideologie all’infinito. L'ottagono richiama il significato simbolico del numero otto, collegato alla resurrezione, che ricorre spesso negli impianti occulti dei Templari.
Il violetto, scelto come colore per i nostri mantelli, è il colore della temperanza, composto da una egual proporzione di rosso e di azzurro, di lucidità e di azione riflessa, di equilibrio fra la terra e il cielo, i sensi e lo spirito, la passione e l’intelligenza, l’amore e la saggezza.
Il nostro desiderio è di vivere la danza della vita con la consapevolezza del fascino e dell’eleganza del movimento, che crea la realtà e inaspettatamente, apre le porte del cuore, e concede di ascoltare il canto dell’anima.
Il nostro repertorio di danze è una continua creazione per regalarci emozioni di un viaggio al di là del tempo, coreografie che richiamano luoghi e colori dell’anima; in un disegno di forme dove gesti e passi cercano la fusione dell’incontro.

6 commenti:

  1. In questa giungla dell'esistenza materiale ci ci sente sperduti e in balia degli eventi....la sensazione di non avere una specifica direzione ci annebbia e crea sconforto.

    Ci troviamo a inseguire la verita' assoluta...e questo mistero cosi' innacessibile crea una scissione.

    CONTEMPLANDO la ROSA dei VENTI mi sono resa conto che ovunque noi siamo e qualsiasi cosa stiamo facendo....se attiviamo lo sguardo della consapevolezza CI RITROVIAMO in una direzione , qualunque essa sia sara' la piu'adeguata per la nostra evoluzione

    Allora la verita' non sara' inacessible ma la ritroveremo ,con la torcia del desiderio sincero,in ogni tappa della nostra vita in ogni direzione il nostro sguardo decide di appoggiarsi.

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  2. Questo spettacolo è stato per me la fine e l'inizio di un nuovo capitolo della mia vita.. Dove mi porterà? Non lo so... ma la cosa di cui sono certa è che la Rosa dei Venti mi sta accompagnando, a me non resta altro da fare che lasciarmi andare e al momento giusto la direzione di cui ha parlato Ilaria verrà mostrata.. Un Grazie a tutte!

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  3. Penso che la cosa più importante per tutte noi sia l’essere in viaggio; i sentieri che ci troveremo a percorrere sicuramente saranno sconosciuti e impervi ma ciò che conta è avere una meta: la libertà, di vivere e viverci. Solo in questo modo potremo riscoprire la nostra vera essenza femminile. Abbiamo una grande fortuna: poter camminare insieme avendo quegli strumenti (tra cui la danza e la pittura) che ci permetteranno di afferrare tutto ciò. Ora, un passo dopo l’altro, arriveremo…tutte e tutti!
    Vi abbraccio.
    Alessandra

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  4. La meta? .... l'Amore! Quell'Amore che ti fa sentire in armonia con l'universo, quando si raggiunge questo credo che tutto il resto, la libertà, la nostra essenza femminile venga da sè... anzi sono convinta che sia già dentro di noi solo che abbiamo dimenticato e soffocato tutto...

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  5. Amare nel senso più vero e pieno del termine credo che sia la cosa più profonda, ma anche più difficile da raggiungere...sai una cosa...penso che all'amore ci si arrivi solo dopo aver raggiunto la libertà e non viceversa. Pensando anche alla mia esperienza personale ti posso assicurare che è difficile amare se non si riesce a mettere a tacere quell'io che scalpita alla ricerca di attenzione, soddisfazione, rivalsa...solo se ci liberiamo dallo strapotere dell'ego potremo vedere l'altro, ma per fare questo è necessario avere il coraggio di guardarci allo specchio, prendere in mano il timone e virare, puntando la prua verso quella luce che ci conduce lontano dal quel despota. Ora, raggiunta questa libertà e avendo messo parecchie miglia di mare tra noi e il nostro io, saremmo liberi di amare...lo dico proprio pensando a me...a tutta la fatica di navigare giorno per giorno...a volte con il mare in tempesta...ma quel vento che mi porterà lontano e gonfierà le mie ali so che posso catturarlo!

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  6. Ilaria ha detto...
    Prima la liberta' o l' amore?

    Il mio umile parere e'...che essere completemente liberi implica sbarazzarsi da ogni designiazione di se stessi.
    Liberarsi dalle sfaccettature dell' ego e'quasi utupopistico,o un privilegio per pochi.
    E anche quando riusciamo a liberarci dalle identificazioni piu'grossolane, l'energia illusoria....e' sempre li'....e ci creiamo forme di ego piu' sottili ma non per questo meno pericolose.
    (es: ci sono persone che sono riuscite ad abbandonare tutto del mondo e del passato, ma se provi a toglierli la poltrona di guida spirituale ti rendi conto che sono entrati nuovamente in schemi e designiazioni.)
    Capite?! IL mio tessssoro ce' sempre!
    Percio' come e' possibile essere liberi?
    Credo che attraverso l'esperienza dell' amore, l'aiuto fraterno e quello Divino questo possa avenire, se il sentimento e' sincero....altrimenti campa cavello!
    Ovviamente questo e' il mio pensiero...
    Una madre non ha bisognodi sentirsi libera per poter amare il proprio figlio.
    La bhakti e' l' arma piu' potente e l' unica in grado di sconfiggere l' ego.
    Sono le nostre paure che non ci permettono di sperimentere l' amore .

    Percio' chiedo a tutti voi di dedicarmi gentilmente una preghiera: di trovare il coraggio di tagliare la zavorra della paura per sperimentare l' abbandono e l'amore ...potendo cosi' DARE incondizionatamente senza identificarmi neccessariamente in un ruolo o in una via.
    Non so' se ce la faro' in questa vita, ma almeno...portemose avanti!
    GRAZIE A TUTTI.
    Lailaria.

    5 maggio 2009

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