giovedì 29 gennaio 2009


Chiesa di S. Stefano - 21 dicembre 2009


21 Dicembre 2008 – Chiesa di S. Sfefano - Verona
Quartetto Animus Humilis
Musiche di Enzo Paglia
Coreografie di Maria Teresa Moroni


A volte gli incontri sono determinati da una magia non dettata certo dal caso; il mio incontro con Enzo è stato determinato da questa magica casualità. Lo spettacolo di S. Stefano è la testimonianza di questo incontro, dove la bellezza della creatività ci ha permesso di riconoscerci fratelli di una stessa ricerca; la spontaneità di una condivisione immediata ha aperto le porte alla gioia di un viaggio verso il divino.
Maria Teresa



“Non sono un compositore che scrive musica, ma sono un uomo che scrive ciò che ha dentro e lo compone per viverlo con tutti.
Sia io che Maria Teresa abbiamo costruito un progetto personale dove l’arte ha riempito le nostre vite. Ci è stata offerta l’occasione di completare ciò che singolarmente creiamo favorendo un nuovo insieme; istintivamente è nata una forte sinergia che ci apre le porte a nuovi progetti da affrontare, da condividere, da proporre. Nella bellezza dell’arte possiamo scoprirci uniti verso una stessa meta.”



Enzo

Un abbraccio a presto


sabato 10 gennaio 2009


Arte e Danza per il risveglio dell'anima

Nel mio vagabondare in una realtà quotidiana ho scoperto una porta segreta nel mio essere che mi ha permesso di entrare in contatto con la mia anima: l’arte!
Con l’evoluzione, l’uomo ha sperimentato la sua intelligenza e la comunicazione ha messo radici nella potenza di un linguaggio verbale, logico, funzionale, efficiente e finalizzato ad uno sviluppo di progresso dove l’essere umano è protagonista di una vita super attiva, colma di impegni ma, in fondo, non di benessere. L’umanità ha perso il valore di rimanere sola con se stessa, purtroppo però non ci si accorge che si è persa la voglia di sentire, di esprimersi,
forse addirittura si ha paura delle proprie emozioni.
Non si ha più tempo per pensare ai nostri desideri più profondi, siamo trascinati in un tempo scandito da ritmi ben precisi, forse ossessivi e ci assale l’ansia quando non abbiamo nulla da fare, ci sentiamo persi.
Disegnare ci consente di rimanere con noi stessi, di prendere confidenza con noi stessi;
si ha bisogno di recuperare l’esperienza del disegno, la sua dimensione magica; per riprendere possesso di noi, delle nostre emozioni e dell’ambiente che ci circonda.
Disegnare è conoscere, scoprire, vedere.
L’occhio dell’artista non “guarda”, non rileva per utilizzare, classificare, giudicare, ma “vede” in una profonda percezione che diventa comunione con la realtà, stupore e incanto della scoperta.
L’essere umano è creativo, è emotivo, per vivere ha bisogno di amare e di essere amato.
La nostra formazione scolastica non ci insegna come ascoltare ed esprimere i nostri sentimenti, come diventare creativi. Ma l’arte e la danza si!
Danzare è spogliarsi degli abiti del quotidiano, per ricongiungersi con la propria anima.
Il gesto è il linguaggio simbolico attraverso il quale ci parla la danza per accedere, come il disegno, all'armonia, al ritmo, alla bellezza della forma.
Danzare era il modo più spontaneo nelle mani dell'uomo nell’antichità per richiamare i favori della divinità o per promuovere aperture dell'anima verso l'alto; con le danze si arriva a dimenticare l'io, trascendere il corpo stesso e, annullandosi nel gesto sacro,
ci si abbandona all’armonia e alla gioia.